venerdì 16 maggio 2014

.Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie.

Lasciate da parte la logica e il rigore del mondo in cui viviamo, per calarvi in quello fantastico nato dalla mente di Charles Lutwidge Dodgson, meglio noto come Lewis Carroll, attraverso Le avventure di Alice nel paese delle Meraviglie.




Titolo: Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie    
Titolo originale: Alice’s adventures in Wonderland
Autore: Lewis Carroll
Prima pubblicazione: 1865
Prima pubblicazione (Italia): 1872
Trama: Alice era profondamente annoiata mentre la sorella leggeva un libro accanto a lei, fu allora che vide passare accanto a sé un Coniglio Bianco; da allora nulla sarebbe più stato normale, sarebbe stato l’inizio di un viaggio, un viaggio nel Paese delle Meraviglie.
Il coniglio che Alice aveva visto non era un coniglio qualunque, in quanto borbottava fra sé ed indossava un panciotto da cui levò un orologio da taschino. Alice ormai sovrastata dalla noia decise di inseguirlo, raggiungendolo fino ad una tana, dove però cadde, precipitando così in un profondo pozzo. Alla fine del quale si ritrovò in una stanza piena di piccole porte e grazie ad una serie di stratagemmi inizia a ingrandirsi ed a rimpicciolirsi varie volte per raggiungere la chiave che le farà aprire una delle porte. Ma purtroppo Alice farà male i calcoli, crescendo così a dismisura, dalla tristezza inizierà un pianto che allagherà l’intera stanza; in questo mare di lacrime incontrerà i primi abitanti di questo strano mondo sotterraneo.
Inizierà così una serie di conoscenze bizzarre, fra cui il Coniglio Bianco (già visto), il Brucaliffo, la duchessa e in fine la Lepre Marzolina e il Cappellaio Matto.
Dopo questi incontri Alice troverà la strada che la condurrà al castello della Regina, una donna aggressiva e sempre infuriata, la quale inviterà la bambina a giocare a croquet, ma non sarà un croquet ordinario, qui si useranno i fenicotteri come mazze, gli istrici come palle e le carte come porte.
Alice dovrà persino assistere ad un processo, dove lei farà da testimone. Nel processo sarà giudicato il Fante di Cuori, che era stato accusato di aver rubato le tartine pepate. Quando Alice verrà chiamata, ella dissentirà dall’accusa, cominciando però a diventare sempre più grande, fino a raggiungere la giusta altezza ("Aveva cambiato così tante volte altezza che oramai non si sapeva più quale fosse quella corretta."); infine senza più timori dirà “che m’importa di voi? Non siete altro che un mazzo di carte!”, così tutto il mazzo si solleverà per aria andandole addosso. Terminerà così la sua avventura, perché Alice si sveglierà e scoprirà che tutto non era stato altro che un sogno.

Già a noi sembra tutto eccentrico questo Paese esplorato, pensate quanto lo doveva essere allora per una bambina vittoriana, cresciuta nelle rigidità di una società piena di regole, che si vede improvvisamente capovolgere tutto, non ci sono più leggi e regole in questo mondo, vi regna solo l’anarchia.
Forse a pensarci bene questo può anche essere l’unico luogo dove una bambina bloccata in rigidi schemi si può liberare, dove dare spazio alla sua fantasia senza più essere giudicata, perché in fondo si tratta pur sempre del suo sogno, e come tutti sappiamo nei sogni non ci sono limiti, niente barriere o proibizioni.
La parte più affascinate del libro, a mio avviso, è l’uso della lingua che ne fa Carroll; la lingua per lui diventa un gioco su cui sviluppare dialoghi surreali, nascono così brillanti giochi di parole purtroppo andati persi durante la traduzione.
Per me è stato come calarsi nella mente di un bambino, o di una bambina in questo caso, dove tutto diventa surreale, un sogno per l’appunto. A volte ripensando all’infanzia, non si riesce più a ricordare cosa sia stato vero e cosa no, cosa ha creato la mia mente di bambina e cosa invece fosse reale; è stato semplicemente un sogno quello di Alice? Forse è solo una mia idea, ma mi piace pensare che si possa far entrare un po’ di fantasia nel mondo reale.
Penso che a questo punto sia ovvio il fatto che ho trovato il libro molto bello, unico vero peccato, ribadisco, per la traduzione, non potrà mai competere con l’originale, consiglio dunque vivamente questa lettura perché in fondo siamo tutti un po’ Alice. O forse è lei che è come noi? L'avventura della bambina nel Paese delle Meraviglie è un viaggio che tutti noi, chi più chi meno, abbiamo fatto e che proprio per questo merita di essere letto.

Curiosità: Tra le trasposizioni cinematografiche ricordo solo le più famose:
il classico Disney, "Alice nel paese delle Meraviglie" (1951) e il più recente film diretto da Tim Burton "Alice in Wonderland" (2010).
Il primo unisce i due libri di Carroll sulle avventure di Alice, quindi prende spunto sia da Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, sia dal suo seguito Al di là dello Specchio, unendo effettivamente i fatti ma non narrandoli nel giusto ordine. Il secondo vuole essere un ideale seguito dei due romanzi, di conseguenza ritroviamo solo i personaggi e non i fatti trattati.

.Nika.


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