giovedì 8 maggio 2014

.Il meraviglioso Mago di Oz.

Io continuo imperterrito sul filone delle storie per bambini. Sì, mi piacciono e poi credo che portino con sé molto di più di quello che crediamo, ovvero una morale indiretta che passa attraverso la lettura.
Volevo proporvi  “Il Meraviglioso mago di OZ”, classico di ogni età, sempre interessante e moderno.


Titolo: Il meraviglioso Mago di Oz
Titolo originale: The Wonderful Wizard of Oz
Autore: Lyman Frank Baum  
Prima pubblicazione: 1900

Trama: La piccola Dorothy, rimasta orfana, va a vivere nella casa degli zii che abitano in una casetta nel Kansas. Non è allegra, per la bambina, la compagnia degli zii perché il lavoro e l’isolamento li hanno resi incapaci di ridere mentre Dorothy è di temperamento vivace e gioioso. Ad interrompere la monotonia di queste giornate sopraggiunge uno dei tanti cicloni che imperversano nella regione. Il ciclone la solleva con tutta la casa, deponendola in un luogo misterioso: il fantastico regno di Oz, dove incontra uno spaventapasseri, un omino di stagno e un leone codardo. Insieme si mettono alla ricerca del Mago di Oz, l’unico che potrà indicare a Dorothy la via per il ritorno a casa e dare ai suoi amici quello che desiderano.

La storia è molto semplice, la bambina si è persa, si incammina verso il Mago, trova degli amici, insieme vincono delle difficoltà, e tutti sono felici e Dorothy se ne va a casa. Semplice, no? Tuttavia, leggendo questo libro mi sono posto varie domande che mi hanno fatto riflettere. Analizziamo insieme il testo:
1) Nella storia troviamo uno Spaventapasseri che vorrebbe chiedere al Mago niente più che un cervello, in fondo tutti ne hanno uno. Lui vorrebbe essere uguale agli altri. Qui mi sorge un pensiero: a che serve un cervello se vuoi essere uguale agli altri? Per quello basta avere in zucca un po’ di paglia niente di più. 
Al mio ritorno sarò uguale a tutti gli altri uomini.” dice lo Spaventapassi… 
A me sei sempre andato bene così come sei.” lo incalza la bambina. 
Lo Spaventapasseri le piaceva perché era unico, dotato di molti talenti dovuti al suo essere così, di paglia. Quando fu creato, un vecchio corvo disse al fantoccio “Se soltanto avessi un po’ di cervello saresti un uomo buono come molti altri […] il cervello è l’unica cosa che valga la pena avere in questo mondo, non importa che uno sia uomo o corvo”.
L’uomo di paglia non vuole sentirsi stupido, ma non si accorge del suo genio, che in molte occasioni salva Dorothy e i suoi amici.

2) Nella sua ricerca Dorothy trova un Uomo di latta, che vorrebbe chiedere al Mago un cuore. Nasce un bellissimo dialogo tra quest’ultimo e lo Spaventapasseri. 
[…]a questo mondo, il cervello non è la cosa più importante.” Dice l’Uomo di latta  “Una volta pure io l’avevo e persino un cuore; quindi, avendo provato l’uno e l’altro preferisco di gran lunga avere un cuore.
Quando uno è innamorato è un uomo felice, senza cuore non si può essere felici, ma uno stupido non saprebbe cosa farsene di un cuore, il cervello non basta a rendere felice una persona, ma non è forse vero che quando uno è innamorato perde completamente il cervello? Quindi?  
Nessuno dei due convince l’altro e rimangono convinti delle proprie idee.
Come lo Spaventapasseri, l’Uomo di latta, non si rende conto che nella sua convinzione di essere un robot senza cuore, tratta con gentilezza ogni creatura, perché ha paura di farle male o di ferirla. Lui non avendo cuore non sa come si potrebbero sentire. Ma non è forse questa la caratteristica di un cuore? L’avere cura di chi nel tuo cuore riesce ad entrare.

3) Andando avanti troviamo un Leone, non un re della foresta, ma un vigliacco. Grande, maestoso, cuor di pecora, è impaziente di chiedere al Mago del coraggio, ma se fosse per lui non sarebbe mai arrivato alla sua dimora, visto che non “ha il coraggio d’andare avanti così, senza mai arrivare in qualche posto”. 
Come le altre figure, anche il leone scoprirà il coraggio che tanto bramava.

Cervello. Cuore. Coraggio. Sono questi l’ingredienti per fare un Uomo e una Donna. Indispensabili, inutili se separati. Ingredienti universali di ogni uomo, che nessun mago può dare, poiché si trovano dentro di noi. Non importa maledirsi perché non siamo coraggiosi, o pensiamo di essere stupidi, siamo molto di più di quello che gli altri ci dicono. Siamo in grado di uccidere una perfida Strega dell’Ovest. Sembra incredibile come non ci si possa accorgere di possedere un cuore, un cervello e del coraggio, quando in mille avventure questi emergono fuori e ci rendono possibili ogni impresa. Sembra una follia, ma succede ogni volta.
Il mondo di Oz, è forse il sogno di una bambina annoiata? È forse il mondo che compone il mistero di ogni persona? Tuttavia, sono sicuro che ci si arrivi solo in volo. 
Consiglio questo libro, è piccolo e leggero, per uscire dalla monotonia di un pomeriggio passato nella campagna del Kansas.
 
Curiosità: Il testo è liberamente accessibile in rete, per la lettura "Il Meraviglioso Mago di Oz" (pdf)

Buona lettura,
Daniele.

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